Malattie del sonno

Più della metà degli italiani russa, 1 su 4 soffre di apnee notturne.
Il russare è un disturbo del sonno che spesso crea problemi anche in famiglia, purtroppo spesso ci sono anche delle complicazioni come la la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS, Obstructive Sleep Apnea Syndrome) caratterizzata da numerosi episodi di occlusione delle vie aeree superiori durante il sonno.

Queste apnee comportano dei microrisvegli inconsapevoli e sono associate a una pericolosa riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue.

L’OSAS è una malattia da poco conosciuta ma che non va assolutamente sottovalutata.

Numerose sono le complicazione riguardanti la salute, chi ne soffre ha un rischio maggiore di sviluppare le seguenti patologie

  • ipertensione arteriosa
  • infarto
  • ictus cerebrale
  • obesità
  • diabete.

Inoltre, chi è affetto da questa sindrome prova spesso un senso continuo di affaticamento e un’eccessiva sonnolenza diurna, che causa un maggior rischio di essere coinvolti in incidenti lavorativi e stradali.

Purtroppo soltanto una piccolissima parte di coloro che soffrono di apnee notturne è in cura per risolvere questa patologia.

Identificandola tempestivamente è possibile trattarla con la giusta terapia, riducendo il rischio di patologie correlate e migliorando la qualità della vita.

SINDROME DA APNEA OSTRUTTIVA

Nell’ambito della Medicina del Sonno, il russamento e la OSA (Sindrome da Apnea Ostruttiva) sono patologie che, per quanto riguarda la diagnosi e il trattamento, interessano l’Odontoiatria.

Mentre il russamento semplice, a parte il disturbo del partner di sonno, non implica seri problemi per la salute, la OSA, soprattutto nelle forme medie e gravi, oltre a compromettere la salute generale aumenta notevolmente il rischio di malattia cardiovascolare e causa sonnolenza diurna con conseguente maggior probabilità di incorrere in incidenti della strada e del lavoro.
La diagnosi si serve dell’anamnesi, dell’esame clinico, della sleep endoscopy e della polisonnografia; che può essere utilizzata anche dagli odontoiatri per lo screening dei pazienti e per la valutazione dell’efficacia delle terapie.

È sempre indispensabile, comunque, la collaborazione con un Centro del Sonno.
La terapia si avvale di apparecchi orali di avanzamento mandibolare; essi sono riconosciuti dalle linee guida della letteratura efficaci, almeno quanto la CPAP, nel russamento e nella OSA lieve e media; nelle forme gravi sono alternative alla CPAP quando questa non può essere utilizzata.

DISTURBI RESPIRATORI DEL SONNO

I disturbi respiratori notturni comprendono un ampio spettro di condizioni, noto come Disturbi Respiratori del Sonno (Sleep disordered breathing, SDB) che include il Russamento Primario, la Sindrome della Resistenza delle Vie Aeree Superiori (Upper airway resistance syndrome, UARS), l’Ipoventilazione Ostruttiva e infine la Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (Obstructive sleep apnea syndrome, OSAS).

Nel bambino e nell’adolescente obeso il rischio di essere affetto da una di queste condizioni è maggiore rispetto ad un bambino normopeso e tale situazione è spesso complicata dall’ipertrofia del tessuto linfatico adenoideo e/o tonsillare. Le flogosi intercorrenti delle alte vie, inoltre, possono aggravare un quadro di parziale ostruzione secondaria a ipertrofia adenotonsillare. La diagnosi è importante, in quanto le sequele correlate a questi tipi di disturbi della respirazione possono avere gravi conseguenze sulla salute del bambino. Si ricordano, infatti, il ritardo della crescita e gli squilibri metabolici, come l’insorgenza di insulino-resistenza, il rischio di ipertensione, di malattie cardiovascolari e di conseguenze neuropsicologiche (ad es: sonnolenza diurna, disattenzione, problemi comportamentali, deficit cognitivi e ridotta performance scolastica).

Si stima che gli SDB interessino circa il 10-12% dei bambini.
La prevalenza di russamento abituale varia estremamente, dal 3 al 35% nei bambini di età inferiore ai 13 anni.
Si stima, invece, che l’OSAS affligga il 2-3,5% dei bambini interessando dapprima la fascia di età compresa tra i 2 e gli 8 anni, in correlazione all’ipertrofia adenotonsillare; le adenoidi e le tonsille, infatti, crescono progressivamente durante l’infanzia, mentre le strutture scheletriche circostanti si accrescono più lentamente, rendendo in questo modo le vie aeree più ristrette.

In seguito, durante l’adolescenza, l’OSAS si manifesta in correlazione all’aumento di peso. Sebbene non siano state osservate differenze di sesso nella prevalenza di OSAS fra i bambini di età prepuberale, alcuni ragazzi sono risultati essere maggiormente affetti rispetto alle ragazze. Un altro fattore di rischio nella patogenesi di tale disturbo respiratorio è l’edema della mucosa nasale indotto dalla rinite allergica, che porta a un aumento della resistenza a tale livello. Ciò dimostra come siano numerosi i fattori che interagiscono tra loro e concorrono a porre diagnosi di OSAS.

APNEE NOTTURNE

La sindrome delle apnee notturne è un disturbo abbastanza diffuso, in cui la respirazione del paziente si interrompe una o più volte oppure rallenta eccessivamente durante il sonno.

Le pause possono durare da pochi secondi ad alcuni minuti. Possono essere anche più di 30 in un’ora. Di solito la respirazione riprende subito, in alcuni con con un russare sonoro.

L’apnea nel sonno di solito è una patologia cronica (continua) che disturba il sonno e quando la respirazione si interrompe o rallenta spesso il paziente passa dal sonno profondo a un sonno più leggero.

La qualità del sonno quindi è molto scarsa, per questo motivo ci si sente stanchi durante il giorno. L’apnea nel sonno è una delle cause più frequenti dell’eccessiva sonnolenza diurna.

È un disturbo che in molti casi non viene diagnosticato e i medici di base, di solito non sono in grado di individuarla durante le visite di routine e non esistono esami del sangue utili per diagnosticarla.

La maggior parte dei pazienti che soffrono di apnea notturna non sa di essere malato perché il disturbo si presenta soltanto durante il sonno. In genere sono i famigliari o il partner a notare per primi i sintomi.

La tipologia più comune è l’apnea ostruttiva in cui le vie respiratorie collassano o si ostruiscono durante il sonno, rallentando o interrompendo la respirazione. Quando si cerca di respirare l’aria che attraversa l’ostruzione può causare un forte russamento. L’apnea ostruttiva del sonno è più diffusa tra i pazienti in sovrappeso ma può colpire chiunque; ad esempio i bambini che hanno le tonsille ingrossate possono soffrire di apnea ostruttiva.

L’apnea centrale nel sonno è invece un tipo di apnea nel sonno meno diffuso: la zona del cervello che controlla la respirazione non invia i segnali corretti ai muscoli addetti alla respirazione, quindi, per brevissimi istanti, l’organismo “si dimentica” di respirare. L’apnea centrale nel sonno può colpire chiunque, tuttavia è più diffusa tra i pazienti che soffrono di alcune patologie o usano determinati farmaci. L’apnea centrale nel sonno può colpire il paziente insieme all’apnea ostruttiva oppure può presentarsi da sola. Normalmente l’apnea centrale del sonno non provoca il russamento.